giovedì 22 gennaio 2009

Matto... o illuminato

Io non sopporto molto quelli che dicono "eh io sono un matto...".
Matto? solo perchè 1 volta nella tua vita hai fatto qualcosa che di solito la gente non fa, o non dovrebbe fare? Cos'hai pisciato sui campanelli? Lo facevo anch'io da ragazzino ma non mi davo del matto... un paio di propietari mi hanno dato del birbante, quello si.
No, no, no non ci siamo. Se sei veramente matto non te lo dici.
Se ti comporti in maniera naturale ti puoi sentire solo naturale e normale.
Se sei matto, non te lo devi dire tu, te lo dicono gli altri, sia se come matto si intende un malato mentale (roba da CIM insomma), sia se come matto si intende essere particolarmente estroverso, o con modi particolari, o maleducato o semplicemente che te ne freghi completamente di cosa può pensare la gente a qualsiasi (e dico qualsiasi) cosa tu faccia. La parola matto non deve essere da scudo per altri aggettivi che sai benissimo di essere, e non sto ad elencare.
Se dici di essere matto è perchè vuoi fare la parte del matto non perchè lo sei, almenochè tu non abbia fatto mesi di terapia con uno psicoanalista, e in quel caso forse matto lo sei diventato davvero e ne sei cosciente.
Che poi matto cosa vuol dire? Che ti comporti in maniera strana? Che pensi in maniera strana? Strana in base a cosa a quello che secondo te si dovrebbe pensare?
Ieri l'ho visto un matto, quello era matto davvero per me. Per lui no, lui si sentiva normale. Un unomo sui 40 anni, girava per un supermercato tranquillo.
Aveva un vocabolario tra le mani, a un certo punto lo apre e lo appoggia alla bocca e all'orecchio come fosse un telefonino e ci parla dentro e va in giro come tutto fosse normale. Per lui lo era, tanto che quando un commesso gli ha chiesto di "smettere di telefonare" non capiva il perchè, non stava facendo nulla di strano.
Un genio! Dopotutto con quale oggetto si può meglio parlare se non con un libro dove sono scritte tutte le parole della tua lingua. Quello che mi incuriosisce è chissà cosa sentiva come risposta.
I veri matti, in fondo, sono dei geni incompresi, non sono legati alle logiche che noi "normali" abbiamo, sanno pensare di più, sanno pensare diverso, e soprattutto non si preoccupano di essere matti.

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