venerdì 20 novembre 2009

Finalmente finito

Questo post l'ho iniziato più di un mese fa, osservavo il logo del mio blog, non so se mi rispecchia, ma a gennaio l'ho scelto perchè era un particolare di una foto di un panorama bellissimo e surreale che mi son trovato davanti in autostrada tra Bologna e Padova tornando da Arezzo, e evidentemente quella foto con quel velo di tristezza e bellezza assieme mi rappresentava in quel momento. Quel giorno, quando l'ho scattata, ero con Franz, tornavamo dall'umbria jazz winter. Franz l'ho conoscevo quando avevo quattordici anni, poi ha cambiato casa e ci siamo persi di vista fino a un anno fa. Come l'ho rivisto, sapevo che con lui avevo qualcosa a che fare, che c'era simpatia a prima vista (un po come mi succede con alcuni blogger). Difatti due o tre giorni dopo ci siamo messi a suonare, così per puro diletto. Era incredibile come il mio stile tendenzialmente funky, rock, a volte metal, si fondesse così bene con il suo stile cantautore italiano, ne veniva fuori qualcosa di strano e di bello, che mi sarebbe piaciuto portasse a un progetto, che poi non è mai partito, almeno per ora, perchè il buon Franz è partito per l'Australia. Il nostro genere comune è la bossa nova e ogni tanto ci si divertiva a suonare qualcosa. Un giorno Franz mi propone un giro di chitarra suonato da lui e mentre me lo fa sentire ci canticchia qualcosa che fa "bonga catanga catinga cataonga catanga cata ben ben". Scritto così forse non dice nulla ma è stato amore a primo ascolto. Ecco per me questa canzone è un po come uno di quei regalini che si fanno a un amico prima che parta per un viaggio, solo che l'ha fatto lui a me. La cosa bella è che quando ci si trovava a casa mia per suonare spesso io registravo. Ho recuperato il giro di chitarra che mi aveva proposto Franz, ho aggiunto due percussioni due e ho sostituito la parte canticchiata con lo xilofono. Non l'ho ne ritoccata ne remixata ne nulla e il risultato a me piace un sacco, mi da propio pace. Come direbbe Franz: "potente". Eccola.



Ps. il logo ormai in qualche modo lo sento mio, e me lo tengo così

lunedì 16 novembre 2009

di tutto un po'

Ecco, ho ripreso vita sul web, son passato a trovare gli amici blogger, ho letto un po di risposte, e finalmente un nuovo post. In queste ultime settimane ho rottamato la mia macchina, con conseguente gestione della documentazione. Ho riscoperto il piacere di andar via in corriera, visto che l'azienda dove lavoro è abbastanza grossa da permettersi di avere alcune linee pubbliche dedicate. Esco di casa solo una ventina di minuti prima di quando andavo in macchina. Poi è una cosa carina, è tanto che non prendevo corriere di linea, riesco ad osservare le persone, che poi sono tutti colleghi, posso osservare la strada e il panorama un metro più alto e lo posso fare con tranquillità visto che non sono impegnato alla guida.
Poi mi son preso l'influenza, una settimana quasi piena a casa, credevo io di riuscire a mettermi al computer, invece ero propio ko. Non so se si trattava di suina, il mio medico, che non si ricordava neanche chi fossi da tanto poco lo frequento, non mi ha fatto fare nessuna verifica. Poco male visto che sto benissimo adesso.
La cosa che mi ha fatto penare un po è che mi hanno offerto un nuovo lavoro. In questo clima di crisi fortunatamente ci sono aziende che lavorano, si stanno ingrandendo e assumono pure. Evidentemente chi, come me, lavoria come tecnico qualità è una bestia rara, visto come mi hanno corteggiato.
Insomma li per li stavo dicendo di si, l'azienda dove sono tutto'ora dava incentivi all'esodo, in sostanza se ti levi dalle palle ti pagano, la paga di la era pressochè uguale, avevo 4 kilometri in meno da fare al giorno. Di contro lasciavo un posto tranquillo, dovevo comprarmi un auto, ma con l'incentivo non era un problema. Non ho approfondito altro. Poi parlo con il capo della mia area e la responsabile del personale, e dopo avermi espresso il loro dispiacere e avermi fatto un sacco di compimenti, anche a livello personale, mi hanno detto che io non sono un esubero, anzi, quindi niente incentivo all'esodo. Ok l'incentivo era una grossa motivazione per me, si parlava dell'equivalente di uno stipendio annuo, inoltre, cosa che non mi sarei mai e poi mai aspettato di questi tempi mi fanno una contro offerta, e mi propongono il corso d'Inglese interno tanto richiesto quando mi avevano assunto. Cavolo, rifaccio tutto da capo, chiamo l'azienda che voleva assumermi, dopo aver fatto altri due colloqui e un paio di ore nel loro ufficio qualità per vedere di preciso com'è il lavoro, alla fine mi offrono 100 euro in più, mi dicono tra una cosa e l'altra che ci sono da fare minimo trenta ore di straordinario al mese (e conosco gente che solo per questo motivo si sarebbe fiondata a lavorare li), ho visto che il lavoro è più o meno quello che ho fatto fino a due anni fa e avrei avuto, mi dicevano, la libertà d'azione ma non la responsabilità diretta di nulla. Insomma con tutte le sfumature che mi sono passate per la testa alla fine la domanda che mi ronzava era: molti soldi (per via degli straordinari) ma in azienda tutto il giorno o poco più di quello che prendo ora, ma tranquillo e con motlo tempo libero?
Ho cercato di scegliere meglio possibile, perchè, come dicevo sopra, ci sono anche tutte le sfumature della scelta non c'erano solo in ballo i soldi o il tempo, alla fine ho deciso di stare dove sono e domani dietro casa mi prenderò la mia corriera che mi porterà di fornte alla portineria dell'azienda.
E se, come è successo venerdì scorso, le corriere non ci sono, a lavorare ci vado con un mezzo speciale visto che quest'estate, a casa di mia nonna, ho fatto un corso di volo con la scopa