giovedì 29 gennaio 2009

Per non dimenticare cosa?

Accendo la radio e una notizia dice “Le camere a gas? L'unica cosa certa è che sono state usate per disinfettare. Lo afferma in un'intervista alla 'Tribuna' di Treviso il prete lefebvriano don Floriano Abrahamowicz”
La giornata della memoria, per non dimenticare si dice.
Giusto, non si devono dimenticare tutte le cose sbagliate che hanno fatto i nazisti agli ebrei in quel periodo. Ma non si tratta solo dei nazisti come persecutori e gli ebrei come vittime, si tratta di qualsiasi atto di violenza fatto e subito da chiunque. E non si tratta di un semplice ricordare, non si vuole fare solo semplice storia, è molto di più si tratta di prendere coscienza di quanto è brutto subire e fare certe cose per evitare che un domani queste si possano ripetere.
Oggi si sente parlare di gente che rinnega i fatti, e addirittura rinnegano documenti, o di altri che ancora peggio giustificano l’olocausto. Poi ci sono quelli che ci tengono a precisare che anche loro hanno subito ingiustizie quindi non è giusto ricordare solo gli ebrei. Si è creato pure un movimento (come se si stesse parlando di arte) il negazionismo. Aiuto!
Poi ci sono gli ebrei che si sentono offesi, la chiesa che ancora non ha capito bene dove sta il vero problema e non sa che pesci pigliare... non ci siamo!!!
Ci si dimentica troppo spesso che le vittime vere sono quelle che certe brutte esperienze le hanno vissute; esperienze di terrore lunghe anni, non i 5 minuti di un racconto. Non si tratta solo di ebrei, si tratta di tutte le persone che hanno subito quei maltrattamenti. Credo si parli poco di come i sopravvissuti hanno dovuto vivere dopo il ricordo di quell’esperienza, loro l’hanno vissuta. Se uno prova ad ascoltare il racconto di un ex prigioniero di un campo di concentramento e prova ad immedesimarsi anche solo per un attimo, c’è da soffrire, soffrire noi che ascoltiamo e non abbiamo vissuto. Allora non contano più i numeri, non contano più le persone che oggi si offendono in nome di una religione, conta che c’è gente che ha sofferto, e che questo non deve succedere più.
Se ci sono delle persone che rinnegano questo io credo che del giorno della memoria c’è bisogno, e forse anche di qualcosa di più.
Il giorno della memoria serve perché ancora oggi c’è gente che si trova in quella misera condizione di reclusi, torturati, uccisi, e non solo per ragioni di antisemitismo, e non dovrebbe essere così se abbiamo imparato qualcosa dalla storia.

mercoledì 28 gennaio 2009

Da lunedì a venerdì

Ecco anche oggi devo andare a lavorare.
A me non piace il mio lavoro... neanche mi dispiace a dir il vero, ma è molto lontano dall'essere il lavoro che vorrei fare.
Eppure mi permettere di vivere decentemente, mi permette di far vivere bene la mia famiglia e mi da una certa libertà di acquisto. Per questo ne sono grato!
Mio nonno che aveva problemi cardiaci grossi (e che era un grande uomo), quando si parlava di lavoro mi diceva sempre "lavorare è una bella cosa, una volta mi lamentavo del lavoro, ma se avessi la salute lavorerei molto e volentieri".
Ho provato a immedesimarmi nella sua situazione: quanto si può sentire imprigionato un uomo da una malattia? E quanta libertà da il poter lavorare (per lui il lavoro era diventata una possibilità non un dovere) e poter fare tutto quello che uno si sente di fare? E' una visone impeccabile! Il lavoro era sinonimo di salute per mio nonno. A ripensare a questo mi vergogno un po di essermi lamentato del mio lavoro.
Qualsiasi lavoro uno faccia ne dovrebbe godere perchè è una possibilità che si ha per migliorare... e questa cosa ha ancor più senso in questo periodo dove in molti vengono licenziati o sono in cassa integrazione.
Tutto vero! Io però ho sto difetto di fabbrica che sono un sognatore e e credo che dev'esserci un modo per fare quello che mi piace. Il mio lavoro lo rispetto, e cerco di farlo bene (che poi come dicono i saggi farlo bene o farlo male ci si impiega lo stesso tempo quindi tanto vale impegnarsi un po), ma dev'essere bello guadagnare facendo qualcosa che mi piace davvero. Io vedo sempre la musica come il mio mestiere, e nel mio piccolo ci sto provando, anche se fatico un po. Poi non escludo che possa esserci altro che potrei fare volentieri, a me piace la gente, piace parlare, aiutare... però sono un tecnico: tanti disegni, tante videate, tante misure e qualche parola con i colleghi o qualche mail, e meno male che ci sono i colleghi.
Non so ancora in che punto della mia vita ho sbagliato a scegliere.
Chissà perchè poi le aziende quando ti devono valutare vanno a vedere solo quello che sai e mai quello che vorresti o quello a cui saresti portato.
Alla fine una persona che lavora volentieri e con passione quanto in più produce? Un enormità di più.
E gli altri quelli che non fanno un lavoro che gli piace cosa devono fare? Scrivere un post...

lunedì 26 gennaio 2009

Consiglio veloce per una bella bimba

Porta rispetto per tutti,
ma non farti mai calpestare da nessuno.
Se sbagli scusati senza provare vergogna,
è un gesto nobile che a volte richiede molto coraggio.

Sei d'accordo?

Insomma per una volta sono d'accordo con il Papa:" i figli non sono propietà dei genitori quindi crescano in autonomia"
Bravo, tantomeno sono propietà della chiesa, quindi niente battesimo? Decidranno loro da grandi?
Comunque sia credo che un genitore ha il dovere di rendere il propio figlio autonomo e ha il diritto (e il dovere) di volergli bene.
Mi pare che la chiesa di questi ultimi secoli si preoccupi troppo del potere e delle formalità.
Io non posso dirmi cattolico, non più, però ricordo benissimo di aver letto che Gusù un giorno disse:"Vi do un comandamento nuovo: amate voi stessi e amate gli altri come voi stessi". Adesso non so se Gesù era o no il figlio di Dio, di sicuro non era mona! Aveva capito tutto. Se io semplicemente voglio bene a mia figlia non posso che fare la cosa che mi sembra più giusta per lei.
Mi par che ultimamente il papa si preoccupa troppo della pillola che inquina e di internet che porta al peccato. E che due palle! Non sono quelli i rpoblemi del mondo, tantomeno del mondo cattolico. Quelli sono i problemi di uno che sente il suo potere sulla gente svanire e si attacca alle minchiate credendo di riprenderselo.
Caro Papa, vuoi "ricostruire" una chiesa ed essere credibile? Comincia a voler bene veramente alle persone qualsiasi cosa facciano.

sabato 24 gennaio 2009

Che passione

Il sesso!
Che gran cosa, quanto piacere può dare,
come ti può migliorare la giornata.
Quanto importante è essere sessualmente soddisfatto!!!
Una delle prime cose che penso di una ragazza è se ci farei del sesso o no.
Il sesso è qualcosa di potente, se ho voglia di farlo, mi distrae, mi influenza sulle decisioni, mi da fretta, mi fa sragionare, mi fa tremare come se avessi freddo, mi fa sognare.
Mi da un energia infinita, tanto che certe notti se non faccio sesso faccio fatica a dormire.
Mi sa rilassare come poche cose al mondo, il senso di pace che mi porta mi fa spesso addormentare tra le braccia dell'amante... se non ne ho ancora voglia.
Può migliorare i rapporti o ingarbugliarli e portare scompigli.
Se lo fai con passione ti da tra le più belle emozioni del mondo.
Il sesso è un esigenza come mangiare, bere e dormire, e ogniuno di noi sa di quanto ne ha bisogno in ogni periodo della sua vita.
Il sesso è vita.

giovedì 22 gennaio 2009

Matto... o illuminato

Io non sopporto molto quelli che dicono "eh io sono un matto...".
Matto? solo perchè 1 volta nella tua vita hai fatto qualcosa che di solito la gente non fa, o non dovrebbe fare? Cos'hai pisciato sui campanelli? Lo facevo anch'io da ragazzino ma non mi davo del matto... un paio di propietari mi hanno dato del birbante, quello si.
No, no, no non ci siamo. Se sei veramente matto non te lo dici.
Se ti comporti in maniera naturale ti puoi sentire solo naturale e normale.
Se sei matto, non te lo devi dire tu, te lo dicono gli altri, sia se come matto si intende un malato mentale (roba da CIM insomma), sia se come matto si intende essere particolarmente estroverso, o con modi particolari, o maleducato o semplicemente che te ne freghi completamente di cosa può pensare la gente a qualsiasi (e dico qualsiasi) cosa tu faccia. La parola matto non deve essere da scudo per altri aggettivi che sai benissimo di essere, e non sto ad elencare.
Se dici di essere matto è perchè vuoi fare la parte del matto non perchè lo sei, almenochè tu non abbia fatto mesi di terapia con uno psicoanalista, e in quel caso forse matto lo sei diventato davvero e ne sei cosciente.
Che poi matto cosa vuol dire? Che ti comporti in maniera strana? Che pensi in maniera strana? Strana in base a cosa a quello che secondo te si dovrebbe pensare?
Ieri l'ho visto un matto, quello era matto davvero per me. Per lui no, lui si sentiva normale. Un unomo sui 40 anni, girava per un supermercato tranquillo.
Aveva un vocabolario tra le mani, a un certo punto lo apre e lo appoggia alla bocca e all'orecchio come fosse un telefonino e ci parla dentro e va in giro come tutto fosse normale. Per lui lo era, tanto che quando un commesso gli ha chiesto di "smettere di telefonare" non capiva il perchè, non stava facendo nulla di strano.
Un genio! Dopotutto con quale oggetto si può meglio parlare se non con un libro dove sono scritte tutte le parole della tua lingua. Quello che mi incuriosisce è chissà cosa sentiva come risposta.
I veri matti, in fondo, sono dei geni incompresi, non sono legati alle logiche che noi "normali" abbiamo, sanno pensare di più, sanno pensare diverso, e soprattutto non si preoccupano di essere matti.

martedì 20 gennaio 2009

voglia di capirmi

Temo di diventare paranoico.
Sono in cerca di certezze e trovo solo domande.
E quindi continuo a pensare.
Vorrei parlare ancora del mio rapporto,
forse sarebbe utile, ma voglio risolvere non stancare con discorsi che rischiano di essere ripetitivi.
Ogni tanto sono preso da un senso di paura,
paura che sia finita senza che mi accorgessi,
ma mi era già stato detto che non era così,
eppure io continuo a trovare domande e non conferme.
La paura è una sensazione che blocca,
vorrei sapere di più ma ho paura che mi faccia male quello che posso scoprire,
mi è già successo,
però ho bisogno di sapere come stanno le cose.
Anch’io vorrei fare delle domande
per capire, per capirmi,
senza passare per curioso, voglio solo capire.
So che a volte non trovo sincerità, anch’io a volte non sono totalmente sincero.
Vorrei mettere sul piatto tutto, e fare il primo passo,
ma ho paura
paura che rimanga solo il mio passo.

lunedì 19 gennaio 2009

Vivere

Che lo trovino bello o brutto,
Che sia fatto con fretta o con tutta la calma,
Che possano criticarti o complimentarsi con te,
Che ti sia sbagliato o hai la piena ragione,
Che ti trovi da solo o cirocndato da gente,

Se l'hai fatto con passione e amore, e ti piace...
...e' splendido perche' rappresenta quello che sei e che senti.
Se l'hai fatto con passione e amore, e ti piace...
...Hai impiegato il tempo che ti serviva.
Se l'hai fatto con passione e amore, e ti piace...
...l'mportante e' il tuo giudizio.
Se l'hai fatto con passione e amore, e ti piace...
...Non hai nessun problema a scusarti.
Se l'hai fatto con passione e amore, e ti piace...
...La solitudine e' un idea non la quantita' di amici che hai attorno a te.

Se l'hai fatto con passione e amore, e ti piace, non hai nulla da rimpiangere.

... una speciale

Sei comparsa dal nulla, in un momento che non me l'aspettavo.
Forse in un momento in cui di te avevo bisogno,
e ormai non posso più farne a meno.
E' bastato uno sguardo, intenso, felice, luminoso,
e la bocca ha preso la forma della gioia.
Avevamo già capito tutto, ci si conosceva già da una vita, sapevamo già tutto di noi.
Sapevamo come sarebbe andata a finire.
Poi ti ho coinvolto, ti sei fatta coinvolgere...
...e ogni volta è un brivido di felicità.

...conoscerti

Ho imparato a leggerti e a vedere quante cose non so di te
Ho imparato a leggerti e ho visto quante cose sapevo e a cui non ho dato molta importanza.
Non parli molto di me... anzi non mi pare parli propio di me.
Forse perchè sono una cosa molto riservata o forse perchè può dar fastidio, non so... forse non mi interessa neanche saperlo, però sono curioso.
Vedo un mondo dietro te diverso dal mio, un mondo a cui non appartengo, un mondo piacevole che sto imparando a condividere in maniera discreta.
Non voglio entrarci se non me lo chiedi, anche se sento che mi piacerebbe far parte di questo pezzo della tua vita.
Forse hai bisogno che li io non ci sia, però lo osservo con piacere, mi da tanto... molte volte più di quello che non mi dai in maniera diretta.
Ci sono delle cose di te che sono solo mie, così mi dici e sento sia vero, ci sono altre che sento non lo saranno mai, e un po mi dispiace ma forse è giusto così.
Forse la nostra libertà, che tanto mi piace, perchè in qualche modo ci rende particolari e ci unisce molto, a volte mi fa paura...
Non voglio perdere il contatto mentale, non voglio perdere quell'intrigante intesa che emerge quando serve...
Ho imparato a leggerti e scopro sempre più che sei una gran donna, e che ho voglia di conoscerti sempre di più.

venerdì 16 gennaio 2009

...vagando...

Mi sono perso, non so più chi sono e cosa voglio, una sensazione che mi incupisce un po. Io che bene o male ho sempre avuto un'idea di che posto occupavo nel mio mondo, adesso invece non lo so...
A darmi un aiuto ci sono i miei sogni, più o meno difficili da realizzare, ci sono le persone a cui voglio bene, e la gran voglia di sentirle ancora più vicine a me di come le sento.
A disorientarmi invece c'è la mia capacità di pensare continuamente a un sacco di cose, la mia capacità di immaginarmi nelle situazioni più particolari, la mia capacità di ripensare a qualcosa che vorrei dimenticare.
Tutto è nato perchè ho rotto degli equilibri sia a in famiglia che con gli amici, degli equilibri che duravano da anni ma andavano abbattuti perchè non ripecchiavano a pieno quella che era la mia vera vita, è stata una bella esperienza piena di emozioni e soddisfazioni, ho scoperto lati di me che non sapevo di avere, ho scoperto di volere un sacco di bene a due persone in particolare, ho scoperto che se serve so essere geloso, e solo grazie all'immaginazione ho scoperto cosa potrei provare se uno dei pilastri della mia vita non ci fosse.
Ho imparato che il condividere è una delle cose che rende un rapporto forte, che rende più felice di una finta privacy che non serve a nessuno se ci rispetta e ci si vuole bene.
Adesso però devo trovare una nuova stabilità interiore quella stabilità che mi ha sempre dato la serenità, che mi ha sempre permesso di rischiare su tutto il resto, che mi aiutava a capire quello che voglio essere un domani.
Che il mio vagare senza un legame preciso da dove venivo e senza sapere dove sto andando si concluda col ritrovare un nuovo me nel suo posto ideale.

mercoledì 7 gennaio 2009

Fiducia

Fiducia, è una cosa che va conquistata, è un qualcosa che ti fa sentire tranquillo, che ti toglie pensieri, che ti rassicura, che ti porta ovunque, che da calore, che fa sorridere, chi la ha diventa un pilastro di chi la da.
Fiducia che ti lascia fare cose impensabili, che ti fa affrontare gli ostacoli più grandi, che fa sognare.
Una vita a guadagnarsela, un istante per farla vacillare...
Fiducia avuta, persa, ricostruita, forte come prima?
Forse si quando tornerà la stessa sensazione di pace.