lunedì 27 aprile 2009

Un ritorno

Quante cose che mi passano per la testa e che non trovo il tempo di scrivere. La cosa mi rende un po insofferente perchè comunque il condividere un pensiero, per sentirsi anche dire che faceva cagare, mi fa bene. Molte cose le condivido faccia a faccia con qualche buon amico. Non con tutti condivido le stesse cose, anche solo per il fatto che su uno stesso argomento con ogniuno dei miei amici emrgono sfumature diverse. Insomma un pezzo di me, quasi esclusivo, ad ognuno. In maniera un po egocentrica, mi piace pensare che se questi (pochi) amici si mettessero attorno a un tavolo a parlare di me, verrebbe fuori la mia vita fin nei particolari, dal pensiero più intelligente al più stupido. Qualche anno fa ho conosciuto una mia (ormai ex) collega, LP, a una cena aziendale, quattro chiacchere, è nata una simpatia, a dir il vero volevo quasi provarci quella volta. I mesi successivi quando ci si vedeva, si affrontavano i discorsi più svariati e via via si scendeva più sul personale, insomma ci si faceva delle confidenze, e senza rendermi conto mi son trovato con una buona amica vicino. Un'altra persona di cui, anche solo un po, sono dipendente, perchè quando instauro un rapporto di (reciproca) confidenza poi ho bisogno di parlare e di sentire il parere di una persona amica (che conosce un pezzo di me) di cui mi fido. A gennaio LP è partita per la Spagna, tre mesi, è un po che ne parlava, ero contentissimo per lei, si era creato un gioco di attese e speranze per questo suo viaggio-corso che quando le hanno detto che la prendevano sprigionava gioia. Con la sua partenza ancora una volta ho scoperto che la mail, FB e gli sms sono un buon aiuto, ma non potrano mai sostituire una sana chiaccherata (per fortuna). Una settimana fa LP è tornata, ieri finalmente ci siamo visti, e abbiamo fatto un lungo aggiornamento sulle nostre vite, soprattutto da parte sua. Mi rendevo conto man mano che si chiaccherava che mi è mancata, mi è mancata la sua capacità di ascoltare, di ricordarsi, il suo modo di pensare a volte diverso dal mio, ma per questo capace di farmi vedere le cose da un altro punto di vista, la sua calma (solo apparente) e la sincerità.
Ben tornata.

venerdì 24 aprile 2009

inno all'odio

Tra vari post che ho letto in questi giorni alcuni mi hanno portato alla testa questa canzone di cui riporto il testo. Non ci voleva tanto, a farmela venire in mente visto che i linea77 mi piacciono e la canzone anche, questa è una di quelle canzoni dove prima mi è piaciuta la musica e poi ho anche scoperto che aveva un bel testo che dice così:

(Linea 77 > Available For Propaganda (2005) > Inno All'Odio)

Ritrovarmi qui e costantemente
dirmi che non me ne andrò
l’ottusa vanità che lacrima
redime i mali di chi persiste nell’errore
Ritrovarmi qui e costantemente
dirmi
mi sento
Come inutile predestinato
e di ogni tragedia
nobile il mio stare in scena
dignitoso nella mia caduta
siamo pronti ad applaudire in coro
invochiamo te
guida che
non sbagli mai
ne pensi a me
salvami
chi sono i miei nemici ora che
io non so piu chi
scegliere
La tua paura è un nuovo inizio
L’indefinito è un nuovo inizio
L’imperfezione è un nuovo inizio
Ed ogni errore è un nuovo inzio

la nostra storia è un inno all'odio
colpevoli di tacito consenso
un inno all'odio
cantiamo inconsapevoli ogni giorno
ed ogni santo giorno
Persistiamo nell’errore

E poi sai [oggi si] vive in un eterno dubbio
Devo pensare a me a costruire una vita
dilazionabile nei prossimi trent’anni
[da interpretare] con serenità lasciva
Un uguaglianza che [consola difende]
Alimenta la voglia di personalizzare la mia prigione
idiota se mi chiedo ma come ho fatto a stare cosi bene
arriva in fondo e poi vedrai
capirai che non è servito a niente lamentarsi
senza dire
come per magia la coscienza inverte i ruoli
da vittima a responsabile dei tuoi stessi mali

curiosità è un nuovo inizio
il rispetto è un nuovo inizio
la fantasia è un nuovo inizio
in ogni sorte c’è un nuovo inizio

la nostra storia è un inno all'odio
colpevoli di tacito consenso
un inno all'odio
cantiamo inconsapevoli ogni giorno
ed ogni santo giorno
Persistiamo nell’errore

Ho tagliato le ripetizioni per semplicità di lettura, qui trtovate la canzone, a chi non piace il rock un po forte, progressive ad essere sincero, forse non piacerà neanche la musica ma un ascoltata veloce non ha mai fatto male a nessuno.

venerdì 17 aprile 2009

Apparenze

Entra sul palco, una signora ricciolina, capelli corti, piuttosto bruttina, non ha un fisico da top model, anzi è un po tonda. Non ho guardato bene mi par non si sia fatta neanche i baffi. Quando entra sul palco tutti l'hanno già giudicata, è normale uno un giudizio se lo fa sempre... più che giudizio forse è un aspettativa, e a vederla uno si aspetta che tiri 4 stecche fenomenali. Siamo ad un concorso canoro(l'equivalente del nostro X-factor) e in mezzo a chissà quanti ventenni, forse c'è qualche trentenne, poi arriva lei, molto sopra i 40, fiera dichiara che vuol far la cantante. La gente sorride, anche i giudici, vuoi per l'età ma soprattutto perchè nella testa di tutti la cantante deve essere una gnocca e non col suo aspetto. Ok basta parole le lanciano la base per cantare. Dalla prima parola si capisce che è bravissima, e la gente che fino a un momento prima pensava il peggio incomincia ad adorarla (che scema la gente, prima ti spara e poi ti salva senza neanche sapere perchè), poi la canzone continua e questa donna da emozioni, non tutti quelli che sanno cantare bene sanno dare emozioni. Lei si, si chiama Susan Boyle.Il video lo si trova qui. A me ste cose mi fanno un gran piacere, mi spronano. Quello che mi dispiace e che se io fossi stato tra il pubblico avrei reagito come loro, da pecorone, creandomi un aspettativa senza basarmi su qualcosa, per poi, e questo è importante, ricredermi ed applaudire.

mercoledì 8 aprile 2009

Non lo provo

Non sono triste, non provo rabbia. Il terremoto in abruzzo tutte queste sensazioni non me le ha date. Ne succedono di migliaia ogni giorno, non posso rattristarmi per ogni cosa. Non voglio provare il dolore del mondo o per il mondo. Forse la vita mi ha creato una specie di insensibilità alle cose brutte, chissà. Sta cosa me la sono chiesta perchè non solo in questa occasione ma spesso mi ritrovo a parlare o a scrivere con persone con la giornata rovinata per un avvenimento successo a terzi. A me dispiace, son sincero, e se potessi andrei ad aiutare fisicamente chi ha bisogno, che lo trovo ancora il modo migliore per poter far qualcosa, ma non posso essere triste per una cosa che non mi ha coinvolto. Da triste farei più fatica a dare una mano, rischierei di fare male anche le cose che per me continuano normalmente. Trovo giusto continuare a fare la propia vita normalmente.
Quello che provo è comprensione, comprensione per la rabbia che provano le persone che credono che forse qualcosa si poteva fare per evitare il peggio. Comprensione per chi è veramente triste per aver perso tutto e tutti e non sa a chi appoggiarsi. Comprensione per chi vuole ricostruirsi le propie cose, per chi vuole ricostruire il prima possibile e nel miglior modo possibile la normalità persa, perchè è questa l'unica cosa da fare adesso

Abbado e gli alberi

Ecco un uomo carismatico che sa con semplicità, calma e fermezza cambiare un pezzo del suo mondo, mi son detto quando ho letto questa notizia. Ok, non stiamo parlando di uno qualsiasi, di un perfetto nessuno che ha fatto la voce grossa, si parla di Abbado, uno dei grandi Maestri dei nostri tempi, uno che ha attorno a se ha tanta stima ed è esposto come personaggio. Però secondo me mettere in parte il propio ritorno personale è sempre difficile soprattutto a certi livelli. Quando gli hanno proposto di tornare alla scala, il Maestro poteva chiedere un sacco di soldi, li avrebbe probabilmente avuti, poteva avere altre pretese o poteva semplicemente dire no e basta (se propio non voleva tornare a dirigere in quel palco), invece ha voluto portare l'attenzione sul territorio, con un progetto enorme ma fattibile. Ha chiesto, con tutta semplicità e calma, di far piantumare 90000 alberi a Milano, vuol dire il 50% delle piante esistenti al momento in città. Ho pensato che forse c'erano cose più utili da chiedere, ma anche questa in fondo è una gran buona cosa che può smuovere il senso civico dei cittadini. Il comune, all'inizio aveva detto no e insisteva sul decidere altri compensi, alla fine ha ceduto e detto di si, non solo, molti vivaisti hanno offerto delle piante da piantumare. Sembrava una cosa impossibile da chiedere e ottenere invece ci è riuscito. Mitico. Molte volte la semplicità e la calma unite a una grossa fermezza di idee fanno molto.

venerdì 3 aprile 2009

Mantenere una sola linea, la 24

Uuh ma che "bella" notizia a Foggia metteranno una doppia linea d'autobus una "normale" e una con lo stesso percorso solo per gli immigrati, e io che pensavo che certe cose succedevano solo nell'America anni '50 non ancora pronta per l'integrazione. La cosa ancor peggiore è che avrà fermate leggermente diverse. Quando si parla di razzismo l'Italia è unita mi pare! Il comune ha parlato di una linea per immigrati, mi meraviglio non abbia usato altre parole, stranieri, neri, extracomunitari... diversi.
Che disastro!
Per l'ennesima volta mi chiedo ma la diversità fa così paura? Evidentemente si.
La diversità è una risorsa, va sfruttata, è una ricchezza perchè da un nuovo punto di vista sulle cose, perchè porta cultura nuova. Come fa a nascere il rispetto con queste iniziative? In questa maniera si creano solo i ghetti. Se poi questa voleva essere una soluzione per ridurre la criminalità, ho la netta impressione che siamo sulla strada sbagliata.
Non dico di no a sbagliare molte volte sono propio gli immigrati, quando una volta in italia stanno sempre tra di loro, senza sforzarsi più del necessario di integrarsi. Capisco che è più facile comunicare con qualcuno che parla la propia lingua, poi ci si aiuta un con l'altro, e così via, ma si rischia di autoisolarsi e alla lunga questo atteggiamento porta dei problemi anche a chi vorrebbe integrarsi al meglio. Per fortuna il governatore della puglia, che evidentemente ha più buon senso del sindaco di foggia, ha detto di no a questa iniziativa... vediamo come va a finire.
Insomma come dice il mio famoso amico (già nominato in qualche altro post) "tirar su muri non va mai bene, ha sempre dato problemi" e anche sta volta secondo me ha ragione.

mercoledì 1 aprile 2009

Esercitazione

Una notizia locale di qualche giorno fa riporta come un cacccia della base di Aviano trovatosi in avaria durante un esercitazione ha dovuto sganciare i serbatoi ed atterrare. Tutto come previsto dalla procedura. Questi serbatoi sono caduti in una zona abitata, per fortuna provocando solo danni. E' andato tutto bene, nessuno si è fatto male e il governo americano ha portato a casa il suo aereo, risarcirà i danni, e bonificherà un campo dal combustibile riversato. E se qualcuno invece si faceva male, o ci lasciava le penne? Il governo americano avrebbe risarcito i danni, semplice, cacciava fuori più soldi e risolto il problema. Daltronde quanto costa un F16? E quanto costa un risarcimento per una vita? Ecco come si fanno i conti negli eserciti (di tutte le nazioni). Ora mi vien da riflettere: da dove sono caduti i serbatoi all'areoporto di Aviano ci sono 20 kilometri su strada, in linea d'aria ancora meno(e io ci lavoro in mezzo adesso che ci penso), può essere che all'altezza e alla velocità a cui viaggia un F16 non ci sia stata la possibilità di tentare un atterraggio di emrgenza senza far rischiare la vita a dei civili sganciandogli sopra la testa dei serbatoi? O la possibilità di far due conti veloci e sganciare i serbatoi in un campo isolato dove il rischio di danni a cose e persone sarebbe stato quasi nullo? Nella base USAF conoscono sicuramente meglio di noi il territorio di queste zone e sanno bene che siamo pieni di campi qua! Eh beh si per l'aereo ci sarebbe stato qualche rischio in più.
Può essere che meglio di così non si poteva fare, come anche che si trattava di un esercitazione di sgancio serbatoi con un errore di calcolo sul punto di sgancio (ma se fosse certe cose non si devono sapere quindi sicuramente si è trattato di un avaria)... non lo sapremo mai, ma se la mia impressione che portare a casa sano e salvo un aereo è più importante del resto, quando sentite un rombo in cielo meglio tenerlo d'occhio.