Oggi mi sono svegliato male, un po' di mal di testa, fatica ad alzarmi (bon quello come sempre, ma oggi di più), faccio per prendere un'aspirina e mi cade sotto il mobile del bagno nel punto più lontano, poco male la lascio la e ne prendo un'altra. Ecco ho per le mani una giornata iniziata con pessimismo che voglio migliore il prima possibile.
Un pensiero mi è venuto in aiuto. Ieri sera quando mia moglie è tornata a casa, dopo aver accompagnato una delle sue classi in gita scolastica a Venezia, tra un discorso e l'altro, mi ha raccontato di come i veneziani, ai tempi della repubblica di Venezia, fossero un popolo veramente aperto al mondo e rispettoso delgi altri. Mi spiegava per esempio che quando c'era la guerra con i turchi, a nessun turco che si trovava a Venezia, e pagava le tasse come tutti, veniva torto un capello. Venezia puntava molto sulla convivenza tra varie culture, che vedeva come una ricchezza, e voleva far sentire accolto chi si trovava in città tanto che aveva il maggior numero di luoghi di culto di religioni non cristiane, adesso non ricordo di preciso il numero di sinagoghe e moschee presenti. A dimostrazione dei grossi scambi interculturali che Venezia ha avuto col mondo a un certo punto mi dice "sai cos'è il piron?", le rispondo "certo è la forchetta in dialetto veneto" mi risponde "è la forchetta in greco" c'era talmente voglia di interagire che anche la lingua ne ha sentito l'influsso... e avanti così con altre parole del dialetto. Poi mi elenca una serie di piatti tipicamente veneti: risi e bisi, le sardele in saor (riso e piselli, le sardine fatte in un particolare modo) tutti piatti che erano tipici di altre culture come quella turca o araba che i veneziani hanno accolto e fatto propi.
Tutto questo mi ha fatto da grosso contrasto con quello che succede oggi, dove in nome di una religione ci si uccide, dove si ha paura di tutto ciò che è diverso da noi tanto da voler creare doppie linne di autobus per italiani e stranieri e riservare posti solo per i locali. Insomma nei secoli siamo peggiorati come mentalità, ma il fatto che ci sia stato un momento nella storia dove c'era questo grosso rispetto e tolleranza per tutti mi fa ben sperare perchè si tratta solo di recuperare un pensiero che già ci apparteneva. In pratica dobbiamo rievolvere a come eravamo una volta. Non mi meraviglierei se il decadimento della serenissima repubblica veneziana sia andato di pari passo con la perdita della voglia di integrazione.
Ecco il mal di testa mi è passato, che sia grazie a questo pensiero o all'aspirina l'importante è che sia passato, buona giornata.
Magari non oggi che hai mal di testa, ma domani da' un'occhiata a questo link: lo so che sei un curioso e che ti piacciono le parole! Auguri per la capoccia, Ormoled!
RispondiEliminaWow. Quindi io parlo grecro quando mangio :D
RispondiEliminaSeriamente, bell'articolo. Mi piace. Storia e tutto nel mezzo. Bello bello.
x Bastian
RispondiEliminaadesso lo leggo, i miei sforzi per far girare la giornata hanno funzionato, grazie Bastian. Ciao
x Le Favà
Eh si, che sei più veneto di me :)
Queste piccole curiosità mi hanno rapito subito, grazie.
Ciao
La storia dovrebbe essere d'insegnamento. Purtroppo non sempre lo è.
RispondiEliminax la bislacca
RispondiEliminaVero sia nelle cose positive che in quelle negative.
Amo la storia antica è pane per i miei denti. Amo i racconti di storie e tradizioni passate. Peccato che spesso non serva da monito.
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