Da ragazzo frequentavo i salesiani, c'era un prete Don Roberto, mitico. Questo prete ci diceva di giocare con i più piccoli, di rispettarsi e di pregare perchè è da li che viene la forza. I giorni seguenti andando all'oraotrio, vedevo Don Roberto giocare con i bambini, sudato sotto il sole delle 2 del pomeriggio, tutti volevano giocare con lui, quando qualcuno esagerava, o scappava un porco di troppo, aveva un modo di "far presente" che hai sbagliato che era unico, e non potevi non ascoltarlo, perchè dava lui il buon esempio. Anche lui ogni tanto sbagliava, ma aveva il coraggio di far un esame di coscienza insieme a noi ragazzi e se serviva chiedeva scusa. Poi la sera pensava alla burocrazia dell'oratorio. Don Roberto predicava l'Amore, era quella per lui la cosa importante, e ne era la prova vivente. In quel periodo ho pensato che se Don Roberto è rappresentante della Chiesa allora questa non era poi così male.
Un giorno Don Roberto ha ben pensato che di lui avevano bisogno in Cina, in missione, qua in Italia secondo lui abbiamo tutti i mezzi per continuare da soli. In Cina non c'era solo gente che ha bisogno di fede, ma ha anche bisogno di altro di cose più materiali, così, con il permesso dei suoi superiori partì.
In oratorio è venuto un altro prete, che chiamerò con un nome finto: don sghit (come mia nonna insegna), anche don sghit ci diceva di giocare con i più piccoli, di rispettarsi e di pregare, ma lui stava sempre seduto sulla scrivania dell'oratorio, era il direttore. Quel giorno ho capito com'è la chiesa, perchè come don sghit purtroppo sono la maggioranza dei preti che ho conosciuto, e me ne sono allontanato.
Rimane il fatto però che Don Roberto era un grande, e se ci raccontava di Gesù come suo riferimento vuol dire che Gesù era un figo (forse nei vangeli è descritto come uno sempre serio e un po musone, ma credo che sia un problema di stile dei 4 apostoli che han scritto i 4 vangeli "ufficiali").
Ecco come sono rimasto cristiano non cattolico.
venerdì 27 febbraio 2009
Fuoco
Guardo un pezzo di legno che brucia nella stufa, il fuoco che ne esce è magnifico.
Quanti riti sono accompagnati dal fuoco nella storia, tutti credo, è nella cultura degli uomini di qualsiasi parte del mondo, credo sia il primo esempio di globalizzazione.
Il fuoco è per tutti, scalda nella stessa maniera a qualsiasi persona gli si avvicini, senza pregiudizi.
E' l'inizio dell'evoluzione umana, scalda il corpo e l'anima, oltre al sole nessun'altra fonte di calore lo fa.
Da bambino, ma anche adesso, subisco l'attrazione del fuoco, e ho imparato, anche dolorosamente, a rispettarlo. Se non lo rispetti il fuoco può far male fino a distruggere come poche cose al mondo, ha delle regole sue e vanno imparate il più velocemente possibile. Il fuoco è un commerciante onesto, lui ti da il calore se tu gli dai la legna, migliore è la legna che gli dai più a lungo dura il calore che ti ritorna.
Penso che il rapporto con il fuoco sia importante, spero che la gente non se ne distacchi mai, fa parte delle nostre origni... anche qua in friuli quanto è stato importante il fogolar (focolare) il posto dove si trova il fuoco, termine che ha preso subito il sapore di famiglia propio perchè le famiglie si riunivano attorno la sera, poi diventato anche il nome delle comunità friulane nel mondo, i fogolar furlans, tutto gira intorno al fuoco che unisce, che da quel doppio calore.
Continuo a guardare il fuoco, è ipnotico, mi rilassa, mi porta fuori un sacco di pensieri, è un'esperienza da fare.
Quanti riti sono accompagnati dal fuoco nella storia, tutti credo, è nella cultura degli uomini di qualsiasi parte del mondo, credo sia il primo esempio di globalizzazione.
Il fuoco è per tutti, scalda nella stessa maniera a qualsiasi persona gli si avvicini, senza pregiudizi.
E' l'inizio dell'evoluzione umana, scalda il corpo e l'anima, oltre al sole nessun'altra fonte di calore lo fa.
Da bambino, ma anche adesso, subisco l'attrazione del fuoco, e ho imparato, anche dolorosamente, a rispettarlo. Se non lo rispetti il fuoco può far male fino a distruggere come poche cose al mondo, ha delle regole sue e vanno imparate il più velocemente possibile. Il fuoco è un commerciante onesto, lui ti da il calore se tu gli dai la legna, migliore è la legna che gli dai più a lungo dura il calore che ti ritorna.
Penso che il rapporto con il fuoco sia importante, spero che la gente non se ne distacchi mai, fa parte delle nostre origni... anche qua in friuli quanto è stato importante il fogolar (focolare) il posto dove si trova il fuoco, termine che ha preso subito il sapore di famiglia propio perchè le famiglie si riunivano attorno la sera, poi diventato anche il nome delle comunità friulane nel mondo, i fogolar furlans, tutto gira intorno al fuoco che unisce, che da quel doppio calore.
Continuo a guardare il fuoco, è ipnotico, mi rilassa, mi porta fuori un sacco di pensieri, è un'esperienza da fare.
giovedì 26 febbraio 2009
E nel momento del bisogno...
Ieri primo giorno di quaresima da queste parti è usanza mangiare "la renga" (Aringa). Mi chiama un'amica (di vecchia data... dalle medie) per onorare questa usanza assieme ad altri amici a casa sua.
Perfetto, avviso che arriverò tardi perchè lavoravo.
Esco dal lavoro, il tempo di arrivare a casa sua, suono, entro, e mi pervade un senso di felicità.
In pratica mi hanno solo salutato, ma su quel saluto per me era evidente la gioia di vedersi, quando vedo degli amici è sempre così, mi fanno star bene. Non ho mai saputo farne a meno, ci sono sempre stati quando ne avevo bisogno, e anche quando non ne avevo bisogno... o pensavo di non averne. Qualcuno lo vedo tutti i giorni, qualcuno lo vedo una volta l'anno, ma tutti sempre mi danno quel grosso senso di famigliarità.
"Gli amici sono la famiglia che scegliamo per noi stessi" dice una frase riportata su un quadretto magnetico che mi era stato regalato qualche anno fa, e rispecchiava esattamente quello che ho sempre pensato.
Mi chiedessero qual'è la differenza che c'è tra un amico e uno che mi sta semplicemente simpatico, non saprei rispondere, però saprei distinguere l'uno dall'altro.
Perfetto, avviso che arriverò tardi perchè lavoravo.
Esco dal lavoro, il tempo di arrivare a casa sua, suono, entro, e mi pervade un senso di felicità.
In pratica mi hanno solo salutato, ma su quel saluto per me era evidente la gioia di vedersi, quando vedo degli amici è sempre così, mi fanno star bene. Non ho mai saputo farne a meno, ci sono sempre stati quando ne avevo bisogno, e anche quando non ne avevo bisogno... o pensavo di non averne. Qualcuno lo vedo tutti i giorni, qualcuno lo vedo una volta l'anno, ma tutti sempre mi danno quel grosso senso di famigliarità.
"Gli amici sono la famiglia che scegliamo per noi stessi" dice una frase riportata su un quadretto magnetico che mi era stato regalato qualche anno fa, e rispecchiava esattamente quello che ho sempre pensato.
Mi chiedessero qual'è la differenza che c'è tra un amico e uno che mi sta semplicemente simpatico, non saprei rispondere, però saprei distinguere l'uno dall'altro.
lunedì 23 febbraio 2009
domenica 22 febbraio 2009
Perchè San Remo è ...
Anche quest'anno è arrivato il festival della canzone taliana. Già le notizie che lo anticipavano erano piuttosto deprimenti, si parlava del compenso di Bonolis, si parlava che il festival era in crisi, si parlava degli ospiti che prima ci sono, poi non ci sono, poi firmano all'ultimo momento... di musica ne ho sentito parlare piuttosto poco.
Sinceramente ho faticato a guardare quel poco che ho guardato del festival, ma come potevo criticarlo altrimenti?
Intanto la figura principale del festival sembra sempre più il presentatore, per carità il presentatore è quello che collega tutti i momenti dello spettacolo sicuramnete è fondamentale, ieri sera però ho guardato per mezz'ora la trasmissione e l'unica cosa che si è visto è il viso di Bonolis mentre parlava parlava e cantava (?), forse ho avuto sfiga? ho beccato il momento sbagliato? non so e non ce l'ho con Bonolis (presenteva bim bum bam sono affezionato), ma se voglio vedere il festival della canzone voglio sentire le canzoni.
Un'altra questione è: perchè in gara c'è gente come Leali, Zanicchi, Albano, Pravo? Sono artisti che rispetto, e hanno dato molto alla canzone italiana, gli anni addietro, ma hanno già fatto il loro tempo, e se vogliono continuare a cantare davanti a un pubblico che lo facciano (la musica è una passione non un lavoro credo sia impossibile smettere), sicuramente hanno i loro spazi per farlo... però a San Remo se vogliono esserci che ci vadano come ospiti e non in gara.
Vorrei sentire un po di novità, vorrei vedere cantanti e gruppi che rispecchino il panorma musicale italiano di oggi, o che propongano qualcosa di innovativo, sentire qualcuno che esca dallo stile della musica leggera italiana, tipicamente proposta a San Remo (guarda i subsonica e elio e le storie tese che succcesso hanno avuto proponendo qualcosa di diverso dal solito per esempio).
Per finire mi piacerebbe che girassero delle notizie più "musicali"... che sulla prima pagina dei giornali ci sia il titolo "il festival un trionfo" e a seguire l'articolo con quanti ascoltatori ha avuto non mi interessa, voglio che mi dicano come sono le canzoni, come sono gli artisti, cosa hanno fatto e chi ha vinto e perchè.
Quest'anno è andata così, stiamo a vedere cosa combinano il prossimo...
martedì 17 febbraio 2009
Memoria
Hanno inventato una pillola per "eliminare" dalla memoria i brutti ricordi.
Intanto vorrei sapere come fa sta pillola a riconoscere i pensieri brutti dai pensieri belli... vede se provi dolore? e se sono sadomasochista? non funziona?
Poi comunque rimuovere non serve a niente. Far sparire un dolore, in questo caso mentale, non mi risolve il problema. Le cose sono successe, e non devono essere cancellate, purtroppo neanche quelle profondamente dolorose. Uno diventa uomo o donna anche grazie alle brutte esperienze.
Cosa fare allora, si deve soffrire una vita? No, la vita non è fatta per soffrire, però la sofferenza è una delle componenti e va sfruttata anche se non è facile e può sembrare strano. Il dolore che può dare un brutto ricordo deve essere la base per poter affrontare il ricordo stesso, e chi l'ha generato. Se io mi dimentico di essere stato violentato (grazie a Dio non mi è mai capitato), non toglie il fatto che abbia subito una violenza e che in giro c'è un testa di minchia che mi ha fatto violenza, e devo ricordare chi è se voglio che venga punito. Poi la mente non dimentica mai, se io non voglio tenere qualcosa nella memoria la mente lo archivia in chissà quale posto nasconsto del mio cervello, dandomi chissà quali cambiamenti nel carattere. Uno poi diventa matto davvero così.
Invece che spendere soldi su una pillola che fa più male che bene, dovrebbero investire dei soldi ad insegnare alla gente ad ascoltarsi e a darsi appoggio.
Solo una persona che mi sa ascoltare e mi sa stare vicino può essere la vera medicina a un grande trauma che ho subito.
Intanto vorrei sapere come fa sta pillola a riconoscere i pensieri brutti dai pensieri belli... vede se provi dolore? e se sono sadomasochista? non funziona?
Poi comunque rimuovere non serve a niente. Far sparire un dolore, in questo caso mentale, non mi risolve il problema. Le cose sono successe, e non devono essere cancellate, purtroppo neanche quelle profondamente dolorose. Uno diventa uomo o donna anche grazie alle brutte esperienze.
Cosa fare allora, si deve soffrire una vita? No, la vita non è fatta per soffrire, però la sofferenza è una delle componenti e va sfruttata anche se non è facile e può sembrare strano. Il dolore che può dare un brutto ricordo deve essere la base per poter affrontare il ricordo stesso, e chi l'ha generato. Se io mi dimentico di essere stato violentato (grazie a Dio non mi è mai capitato), non toglie il fatto che abbia subito una violenza e che in giro c'è un testa di minchia che mi ha fatto violenza, e devo ricordare chi è se voglio che venga punito. Poi la mente non dimentica mai, se io non voglio tenere qualcosa nella memoria la mente lo archivia in chissà quale posto nasconsto del mio cervello, dandomi chissà quali cambiamenti nel carattere. Uno poi diventa matto davvero così.
Invece che spendere soldi su una pillola che fa più male che bene, dovrebbero investire dei soldi ad insegnare alla gente ad ascoltarsi e a darsi appoggio.
Solo una persona che mi sa ascoltare e mi sa stare vicino può essere la vera medicina a un grande trauma che ho subito.
lunedì 16 febbraio 2009
storiella interessante
Alle donne piaccino gli uomini interessanti, pieni di interessi che fanno tante attività, così si fidanzano con questi.
Una volta fidanzati le donne vogliono essere l'interesse di questi uomini interessanti, così gli uomini pian piano lasciano i loro interessi per dedicarsi sempre più a loro.
Gli uomini interessanti, perchè erano pieni di interessi, per dare tutto il loro interesse alle loro donne, hanno abbandonato tutti i loro interessi, e quindi non sono più interessanti.
Le donne a cui piacciono gli uomini interessanti, e credono di essere fidanzate con uno di questi, a un certo punto si accorgono di non avere più un uomo interessante come fidanzato e lo lascranno per mettersi assieme a un uomo veramente interessante.
Una volta fidanzati le donne vogliono essere l'interesse di questi uomini interessanti, così gli uomini pian piano lasciano i loro interessi per dedicarsi sempre più a loro.
Gli uomini interessanti, perchè erano pieni di interessi, per dare tutto il loro interesse alle loro donne, hanno abbandonato tutti i loro interessi, e quindi non sono più interessanti.
Le donne a cui piacciono gli uomini interessanti, e credono di essere fidanzate con uno di questi, a un certo punto si accorgono di non avere più un uomo interessante come fidanzato e lo lascranno per mettersi assieme a un uomo veramente interessante.
domenica 15 febbraio 2009
Carnevale
Bello il carnevale, è sempre un occasione per fare un po di stranezze e di vestirsi come ci si vuole senza che nessuno ti critichi.
Siamo tacitamente autorizzati a tutto, o quasi, poi però per chissà quali motivi non ci si sbilancia mai nell'esagerare un po.
Oggi ero in giro per il mio paese a vedere la sfilata di carri. E' bello, penso, che tanta gente si impegni da chissà quando a costruire i carri, a fare costumi, a sfilare, a giocare, gente che si diverte... che si diverte?
Guardo bene le facce di quelli che sfilano non mi danno propio quell'impressione, in pochi ridono, qualcuno abbozza una smorfia più simile a una paresi, in pochi ballano al suono della musica alta che esce dal loro carro mascherato, vedo gente mascherata che si trascina, come fosse un peso star li.
Ma come? E la festa? E la voglia di divertirsi di più?
Arrivati al parco dove i carri finivano la loro sfilata e doveva iniziare la festa, c'era cibo, musica, e la presentazione dei carri, il parco era bello, addobbato, colorato, ma quello che mi ha lasciato perplesso è che la gente aspettava che gli succedesse qualcosa, nessuno cercava di cogliere l'occasione per divertirsi veramente.
Poi la mia attenzione si è spostata più in basso...
Osservo i bambini, che si cercano, si vedono, si corrono incontro, ridono, e giocano. I bimbi sono tutti vestiti, vogliono essere vestiti, l'importante, per loro, è poter essere qualcosa di diverso dal solito in quel momento, l'importante è fare qualcosa che il resto dell'anno i genitori non gli permetteranno di fare, e loro questa occasione la sfruttano, non si trovano ridicoli... solo portano nella realtà un pezzo della loro fantasia.
Siamo tacitamente autorizzati a tutto, o quasi, poi però per chissà quali motivi non ci si sbilancia mai nell'esagerare un po.
Oggi ero in giro per il mio paese a vedere la sfilata di carri. E' bello, penso, che tanta gente si impegni da chissà quando a costruire i carri, a fare costumi, a sfilare, a giocare, gente che si diverte... che si diverte?
Guardo bene le facce di quelli che sfilano non mi danno propio quell'impressione, in pochi ridono, qualcuno abbozza una smorfia più simile a una paresi, in pochi ballano al suono della musica alta che esce dal loro carro mascherato, vedo gente mascherata che si trascina, come fosse un peso star li.
Ma come? E la festa? E la voglia di divertirsi di più?
Arrivati al parco dove i carri finivano la loro sfilata e doveva iniziare la festa, c'era cibo, musica, e la presentazione dei carri, il parco era bello, addobbato, colorato, ma quello che mi ha lasciato perplesso è che la gente aspettava che gli succedesse qualcosa, nessuno cercava di cogliere l'occasione per divertirsi veramente.
Poi la mia attenzione si è spostata più in basso...
Osservo i bambini, che si cercano, si vedono, si corrono incontro, ridono, e giocano. I bimbi sono tutti vestiti, vogliono essere vestiti, l'importante, per loro, è poter essere qualcosa di diverso dal solito in quel momento, l'importante è fare qualcosa che il resto dell'anno i genitori non gli permetteranno di fare, e loro questa occasione la sfruttano, non si trovano ridicoli... solo portano nella realtà un pezzo della loro fantasia.
venerdì 13 febbraio 2009
Per te
Lo scrivo, perchè mi piace rimanga traccia. Lo scrivo perchè so che lo leggerai. Lo scrivo perchè lo penso.
Arrivo a casa nel primo pomeriggio, da una giornata neanche male, ad essere sincero, e mi succede la miglior cosa che poteva accadermi in quel momento, una delle migliori sorprese che potevi farmi.
Ti trovo bella, affascinante e desiderosa. Ti sei preparata, come solo io ti posso vedere adesso, per me e solo per me, e questa cosa mi ha dato una grande gioia. Una serie di semplici gesti, più che normali se vuoi ma che dietro portano un sacco di significati, anche i più naturali e scontati ma comunque belli.
Stavi propio bene, da foto, e mi trasmettevi tutto quello che provi per me.
Ho pensato quando ci si preapra per qualcuno vuol dire che ci teniamo, vuol dire che ci si vuole bene, vuol dire che vogliamo dare il meglio di noi... e io tutte queste cose e molto di più le ho sentite.
Poi tu sai cosa mi piace e tutto quello che è successo dopo è una delle nostre "mille" parentesi fantastiche.
Sono felice, con te mi capita molto spesso.
Dopo anni sai ancora sorprendermi, come a pochi succede credo, e mi rendo conto sempre più che quando le cose vanno bene, nulla vieta che vadano meglio.
So di non averti detto niente di nuovo, ma so che è importante che te lo dica.
Arrivo a casa nel primo pomeriggio, da una giornata neanche male, ad essere sincero, e mi succede la miglior cosa che poteva accadermi in quel momento, una delle migliori sorprese che potevi farmi.
Ti trovo bella, affascinante e desiderosa. Ti sei preparata, come solo io ti posso vedere adesso, per me e solo per me, e questa cosa mi ha dato una grande gioia. Una serie di semplici gesti, più che normali se vuoi ma che dietro portano un sacco di significati, anche i più naturali e scontati ma comunque belli.
Stavi propio bene, da foto, e mi trasmettevi tutto quello che provi per me.
Ho pensato quando ci si preapra per qualcuno vuol dire che ci teniamo, vuol dire che ci si vuole bene, vuol dire che vogliamo dare il meglio di noi... e io tutte queste cose e molto di più le ho sentite.
Poi tu sai cosa mi piace e tutto quello che è successo dopo è una delle nostre "mille" parentesi fantastiche.
Sono felice, con te mi capita molto spesso.
Dopo anni sai ancora sorprendermi, come a pochi succede credo, e mi rendo conto sempre più che quando le cose vanno bene, nulla vieta che vadano meglio.
So di non averti detto niente di nuovo, ma so che è importante che te lo dica.
giovedì 12 febbraio 2009
Ehilà belo.
Come ogni anno mi ricordo e ti faccio gli auguri, la trovo una data facile da ricordare.
Come ogni anno mi ricordo come mi salutavi contento quando ci si vedeva "ehilà belo". Belo e non bello con due "l"(anche se poi il significato era lo stesso) ero solo io, da quando son nato, per me era quasi un secondo nome, che usavi solo tu.
Come ogni anno provo un senso di riconoscenza per il fatto che ci sei stato, le poche cose che ho fatto nella mia vita di ragazzo sarebbero state ancora meno se non avessi avuto il tuo aiuto diretto o indiretto.
Come ogni anno penso che sono diventato adulto il giorno che sei morto.
Quasi mai ti raccontavo i miei casini, ma mi sentivo tanto voluto bene quando ogni tanto nel mezzo di un pomeriggio domenicale mi prendevi discretamente in disparte (belo vieni con me un attimo), come fosse una cose che riguardava noi due e non gli altri (ed era così), e mi chiedevi se andava tutto bene e se avevo bisogno di qualcosa, e se dicevo di no mi chiedevi una sola volta se ero sicuro, senza insistere, poi ti raccomandavi ti parlare con te se avevo bisogno che avremmo trovato una soluzione. Che bella sensazione, non c'era un filo di curiosità nelle domande, non strane malizie, solo la voglia di darmi un aiuto. Quando qualche volta mi davi dei soldi "ma non ho bisogno adesso" e tu "tieni li che fan sempre comodo" aprivi il portafoglio marrone e tiravi appena fuori cinquantamilalire, le sfregavi bene per vedere che fosse solo una banconota (come facevi ogni volta che dovevi tirare fuori delle banconote dal portafoglio) e me la allungavi quasi di nascosto... non c'era nulla da nascondere solo che era un affare tra me e te. Quanto rispetto in quei piccoli gesti, quante cose ho imparato osservandoti.
Mi è mancato, e mi manca ancora, quel supporto, più di qualsiasi altro consiglio... ironia della sorte ne avrei avuto un gran bisogno propio l'anno successivo, ma ero diventato adulto no? Nessun rito poteva essere più potente della morte per farmici diventare.
Come ogni anno mi ricordo come mi salutavi contento quando ci si vedeva "ehilà belo". Belo e non bello con due "l"(anche se poi il significato era lo stesso) ero solo io, da quando son nato, per me era quasi un secondo nome, che usavi solo tu.
Come ogni anno provo un senso di riconoscenza per il fatto che ci sei stato, le poche cose che ho fatto nella mia vita di ragazzo sarebbero state ancora meno se non avessi avuto il tuo aiuto diretto o indiretto.
Come ogni anno penso che sono diventato adulto il giorno che sei morto.
Quasi mai ti raccontavo i miei casini, ma mi sentivo tanto voluto bene quando ogni tanto nel mezzo di un pomeriggio domenicale mi prendevi discretamente in disparte (belo vieni con me un attimo), come fosse una cose che riguardava noi due e non gli altri (ed era così), e mi chiedevi se andava tutto bene e se avevo bisogno di qualcosa, e se dicevo di no mi chiedevi una sola volta se ero sicuro, senza insistere, poi ti raccomandavi ti parlare con te se avevo bisogno che avremmo trovato una soluzione. Che bella sensazione, non c'era un filo di curiosità nelle domande, non strane malizie, solo la voglia di darmi un aiuto. Quando qualche volta mi davi dei soldi "ma non ho bisogno adesso" e tu "tieni li che fan sempre comodo" aprivi il portafoglio marrone e tiravi appena fuori cinquantamilalire, le sfregavi bene per vedere che fosse solo una banconota (come facevi ogni volta che dovevi tirare fuori delle banconote dal portafoglio) e me la allungavi quasi di nascosto... non c'era nulla da nascondere solo che era un affare tra me e te. Quanto rispetto in quei piccoli gesti, quante cose ho imparato osservandoti.
Mi è mancato, e mi manca ancora, quel supporto, più di qualsiasi altro consiglio... ironia della sorte ne avrei avuto un gran bisogno propio l'anno successivo, ma ero diventato adulto no? Nessun rito poteva essere più potente della morte per farmici diventare.
mercoledì 11 febbraio 2009
Pensieri spontanei
C'è una cosa che trovo quasi divertente.
Ho come l'idea che se fossi completamente spontaneo, ossia, se dicessi tutto quello che mi passa per la testa senza filtrare (col cervello o col cuore), avrei una vita sicuramente con meno pare e molto più contraddittoria, qualcuno penserebbe che dovrei curarmi e le persone che mi conoscono avrebbero una considerazione di me diversa da oggi.
L'ho realizzato, ma non ci voleva un genio, ieri sera dopo uno scambio di opinioni su un mio post di pensieri, alcuni ricorrenti altri nati in quella giornata. Comunque pensieri che senza questo blog mi sarei tenuto per me propio come altri migliaia di pensieri.
Molte volte non dico le mie idee perchè non è il mimento di dirle, perchè sono frutto di azioni che considero momentanee, per pigrizia, per non ferire gli altri, perchè vanno contro ad altre idee che ho espresso in precedenza, perchè non mi conviene, perchè non voglio essere patetico o per chissà quale sensazione che mi dice di tenermele per me.
Una cosa un po pesante, tenere non ha mai fatto bene (ma neanche lascir andare quando non è il momento). A volte è bello sfogarsi, e fortunatamente ho qualche amico, molto amico da potermi fidare, ma abbastanza lontano dal mio quotidiano da non essere coinvolto, che mi possa ascoltare. Ma a un amico, o amica che sia, comunque non direi tutto per alcuni dei motivi che ho scritto sopra e perchè certe cose ti vengono su velocemente e altrettanto velocemente spariscono. Poi ho scoperto che è bello anche scrivere, propio qua, ed è più comodo e immediato. E così, scrivendo, mi riesco a sfogare di buona parte di certe cose che mi passano per la testa (e che potrei trovare tanto difficile, quanto piacevole, discutere). Verrebbe fuori un'altra parte di me, potrebbe essere rischioso da un lato e un opportunità da un altro. Però mi intriga vedere dove mi porta questa esperienza...
Ho come l'idea che se fossi completamente spontaneo, ossia, se dicessi tutto quello che mi passa per la testa senza filtrare (col cervello o col cuore), avrei una vita sicuramente con meno pare e molto più contraddittoria, qualcuno penserebbe che dovrei curarmi e le persone che mi conoscono avrebbero una considerazione di me diversa da oggi.
L'ho realizzato, ma non ci voleva un genio, ieri sera dopo uno scambio di opinioni su un mio post di pensieri, alcuni ricorrenti altri nati in quella giornata. Comunque pensieri che senza questo blog mi sarei tenuto per me propio come altri migliaia di pensieri.
Molte volte non dico le mie idee perchè non è il mimento di dirle, perchè sono frutto di azioni che considero momentanee, per pigrizia, per non ferire gli altri, perchè vanno contro ad altre idee che ho espresso in precedenza, perchè non mi conviene, perchè non voglio essere patetico o per chissà quale sensazione che mi dice di tenermele per me.
Una cosa un po pesante, tenere non ha mai fatto bene (ma neanche lascir andare quando non è il momento). A volte è bello sfogarsi, e fortunatamente ho qualche amico, molto amico da potermi fidare, ma abbastanza lontano dal mio quotidiano da non essere coinvolto, che mi possa ascoltare. Ma a un amico, o amica che sia, comunque non direi tutto per alcuni dei motivi che ho scritto sopra e perchè certe cose ti vengono su velocemente e altrettanto velocemente spariscono. Poi ho scoperto che è bello anche scrivere, propio qua, ed è più comodo e immediato. E così, scrivendo, mi riesco a sfogare di buona parte di certe cose che mi passano per la testa (e che potrei trovare tanto difficile, quanto piacevole, discutere). Verrebbe fuori un'altra parte di me, potrebbe essere rischioso da un lato e un opportunità da un altro. Però mi intriga vedere dove mi porta questa esperienza...
martedì 10 febbraio 2009
Avvertenza
Per fortuna e purtroppo chi seguirà questo blog, troverà la parte migliore come la parte peggiore dei miei pensieri perchè per questo l'ho fatto per scrivere quello che spesso non dico e che non voglio tenermi dentro, perchè il tenermi dentro certi pensieri ho scoperto che non mi fa bene. Il rischio poi è che si producano altri pensieri, che producono altri pensieri lontani da un idea originale, e più aspetto a scrivere più le cose prendono forma e vita a se, e io perdo il controllo. Io odio perdere il controllo, anche se è fantastico a volte.
Tutto quello che scrivo mi rappresneta, solo che a volte solo per un attimo, a volte rappresenta tutta la vita.
Tutto quello che scrivo mi rappresneta, solo che a volte solo per un attimo, a volte rappresenta tutta la vita.
Buon compleanno
Ti faccio gli auguri di buon compleanno, forse per un senso di dovere,
o perchè la parentela stretta ancora vuol dire qualcosa per me, al di la di quello che nella vita può succedere.
Parlare di profondo affetto lo trovo difficile, mi sento troppo deluso.
Mi bastava che riconoscessi gli errori del passato e che mi chiedessi scusa, tutti possono sbagliare no? Evidentemente per te no, per te o non hai sbagliato o ti ricordi fatti diversi da quelli accaduti.
Per non discutere ogni volta, ormai sono talmente abituato a star sulle mie quando ci vediamo, che a distanza di anni rischio anch'io di passare per uno triste, ma non mi viene di essere diverso. Non voglio essere diverso, sarò rognoso ma si parlava della mia vita e delle mie idee.
Comunque auguri, perchè una seconda possibilità, se mai dovesse esserci, non si rifiuta a nessuno, tantomeno alla propia madre. E' difficile però sai?
Auguri, perchè se come mamma ho qualcosa da ridire, cerca come nonna di essere unica.
o perchè la parentela stretta ancora vuol dire qualcosa per me, al di la di quello che nella vita può succedere.
Parlare di profondo affetto lo trovo difficile, mi sento troppo deluso.
Mi bastava che riconoscessi gli errori del passato e che mi chiedessi scusa, tutti possono sbagliare no? Evidentemente per te no, per te o non hai sbagliato o ti ricordi fatti diversi da quelli accaduti.
Per non discutere ogni volta, ormai sono talmente abituato a star sulle mie quando ci vediamo, che a distanza di anni rischio anch'io di passare per uno triste, ma non mi viene di essere diverso. Non voglio essere diverso, sarò rognoso ma si parlava della mia vita e delle mie idee.
Comunque auguri, perchè una seconda possibilità, se mai dovesse esserci, non si rifiuta a nessuno, tantomeno alla propia madre. E' difficile però sai?
Auguri, perchè se come mamma ho qualcosa da ridire, cerca come nonna di essere unica.
Correre
Un po di fatica all'inizio, un leggero affanno, un po di freddo.
Poi il respiro si fa intenso e regolare, la musica che fa da sottofondo al rumore circostante di natura e un sole tiepido che scalda la pelle e il cuore. Un senso di primavera mi assale.
Non si sente più fatica, ma un gran benessere. Non ci sono pensieri in testa, è come se la mia giornata iniziasse in quel momento e non fossi andato al lavoro.
Un uomo e un cane approfittano come me del bel pomeriggio e mi guardano passare disinteressati, che bella la gente quando è rilassata e non ha un immagine da dover sostenere.
Sono contento e rilassato, senza un motivo preciso.
Non sono nulla in particolare, solo io.
Poi il respiro si fa intenso e regolare, la musica che fa da sottofondo al rumore circostante di natura e un sole tiepido che scalda la pelle e il cuore. Un senso di primavera mi assale.
Non si sente più fatica, ma un gran benessere. Non ci sono pensieri in testa, è come se la mia giornata iniziasse in quel momento e non fossi andato al lavoro.
Un uomo e un cane approfittano come me del bel pomeriggio e mi guardano passare disinteressati, che bella la gente quando è rilassata e non ha un immagine da dover sostenere.
Sono contento e rilassato, senza un motivo preciso.
Non sono nulla in particolare, solo io.
Quello che non ti dirò mai...
Così anche stasera come altre, entri, mi dai un bacio e discutiamo: "com'è?" "bene, oggi sto meglio e tu?" "ufff, giornataccia, son stanca". Questo e poco più e la discussione della serata. Accendi il tuo mac e li incominci a discutere davvero, io di mio vado a seguire le mie cose: musica, impegni e altro.
Sono Giu di morale!
Non riusciamo a dirci nulla di più, io penso a cosa potrei dire a quanti discorsi interessanti si potrebbero fare ma non mi viene in mente nulla. Penso anche a stupidate, qualcosa di divertente, ma non mi viene in mente nulla. Non voglio distoglierti dalle tue attività in rete voglio solo dimostrarmi che sono come dire... all'altezza? Che abbiamo ancora tante cose da condividere? non so... Semplicemente vorrei che rimanesse vivo l'interesse reciproco.
Tu sei uno spettacolo quando ti siedi cominci a scrivere, sei piena di cose da dire e da ascoltare, scambi opinioni con le persone più svariate. Un po ti invidio, spesso la gente inizia dei discorsi e tu sei pronta a intervenire mentre io devo ancora capire l'argomento. A volte ti vedo su un altro pianeta mentalmente. Lungi dal darmi del mona, ma stasera la vedo così se ci metto in confronto.
Stanotte fatico a dormire, e purtroppo in questi casi comincio a pensare, e non mi fa bene perchè mi allontana il sonno, allora sono venuto qua a scrivere i miei pensieri strampalati, almeno scrivendoli mi escono dalla testa e mi calmo, e mi chiedo quante cose ho in comune con te? io suono tu no, io vado a correre e arrampico e tu no, tu sei una delle "reginette di internet" e io no, tu sai ballare e io no, tu parli 3 lingue e io a malapena il dialetto (bon qua ho voluto esagerare, ma come mi sento a volte è un po così).
Ci rimane il gran bene che ci vogliamo, che non è poco, ma a volte ho come il timore che non basti.
Mi ha riempito di gioia quando mentre si cucinava la cena ti sei seduta in braccio a me e mi hai dato un bel abbraccio. Ho scoperto di averne bisogno mentre me lo davi.
Non voglio essere patetico e chiederti attenzioni ogni volta che ne ho bisogno, anche perchè quando sei stanca e vuoi stare sul mac spesso non adori diversivi, odio essere appicicaticcio e le donne appicicaticce, e per non rischiare di diventarlo piuttosto sopporto un po.
Oggi è uno di quei giorni che mi sento un po quello che viene dopo, forse sono solo stanco anch'io.
Sono Giu di morale!
Non riusciamo a dirci nulla di più, io penso a cosa potrei dire a quanti discorsi interessanti si potrebbero fare ma non mi viene in mente nulla. Penso anche a stupidate, qualcosa di divertente, ma non mi viene in mente nulla. Non voglio distoglierti dalle tue attività in rete voglio solo dimostrarmi che sono come dire... all'altezza? Che abbiamo ancora tante cose da condividere? non so... Semplicemente vorrei che rimanesse vivo l'interesse reciproco.
Tu sei uno spettacolo quando ti siedi cominci a scrivere, sei piena di cose da dire e da ascoltare, scambi opinioni con le persone più svariate. Un po ti invidio, spesso la gente inizia dei discorsi e tu sei pronta a intervenire mentre io devo ancora capire l'argomento. A volte ti vedo su un altro pianeta mentalmente. Lungi dal darmi del mona, ma stasera la vedo così se ci metto in confronto.
Stanotte fatico a dormire, e purtroppo in questi casi comincio a pensare, e non mi fa bene perchè mi allontana il sonno, allora sono venuto qua a scrivere i miei pensieri strampalati, almeno scrivendoli mi escono dalla testa e mi calmo, e mi chiedo quante cose ho in comune con te? io suono tu no, io vado a correre e arrampico e tu no, tu sei una delle "reginette di internet" e io no, tu sai ballare e io no, tu parli 3 lingue e io a malapena il dialetto (bon qua ho voluto esagerare, ma come mi sento a volte è un po così).
Ci rimane il gran bene che ci vogliamo, che non è poco, ma a volte ho come il timore che non basti.
Mi ha riempito di gioia quando mentre si cucinava la cena ti sei seduta in braccio a me e mi hai dato un bel abbraccio. Ho scoperto di averne bisogno mentre me lo davi.
Non voglio essere patetico e chiederti attenzioni ogni volta che ne ho bisogno, anche perchè quando sei stanca e vuoi stare sul mac spesso non adori diversivi, odio essere appicicaticcio e le donne appicicaticce, e per non rischiare di diventarlo piuttosto sopporto un po.
Oggi è uno di quei giorni che mi sento un po quello che viene dopo, forse sono solo stanco anch'io.
giovedì 5 febbraio 2009
Libertà
Cos'è la libertà? E' una domanda venuta fuori qualche settimana fa.
Sarebbe bello dare una risposta, anche se probabilmente non c'è.
Per un po di tempo ho pensato che libertà fosse avere un'alternativa, ossia avere la possibilità di cambiare la propia condizione in ogni momento. Potrebbe essere così se a disposizione ho sempre delle alternative allettanti, altrimenti sarebbe solo dover scegliere tra il male minore... che comunque è già qualcosa. Che libertà sia fare ciò che si vuole? Se io faccio ciò che voglio forse sono libero, ma per chi mi sta intorno magari non è così perchè quello che voglio non coinciderà mai con quello che vogliono gli altri. Una cosa è vera: il famoso detto che la mia libertà finisce quando inizia quella degli altri. Beh un punto fermo c'è, è già qualcosa. Allorà la libertà non è infinita ha dei limiti.
E io che devo star a lavorare 8 ore al giorno dentro un ufficio che si trova dentro a una fabbrica a fare un lavoro che non mi interessa è libertà? No non lo è, però se non avessi questo lavoro non potrei neanche permettermi altre libertà tipo avere una casa, mangiare, uscire, suonare ecc. Che il lavoro sia una non libertà necessaria? Probabile, ma che mi tocchi fare questo lavoro e non uno che mi può piacere di più...
Anche scegliere liberamnete di sposarsi alla fine porta ad essere meno liberi, una moglie o un marito è un vincolo, quante cose non posso fare da quando sono sposato? e quante cose posso fare invece propio da quando sono sposato? Se ogni giorno che ti alzi scegli di stare con tua moglie, che siano di più i pro o i contro, allora è libertà.
Vuoi vedere che la libertà è solo un idea e in realtà non esiste? Che libertà non sia solo la sensazione che si prova quando si è felici, ed è indipendente da quanti legami si hanno?
Sarebbe bello dare una risposta, anche se probabilmente non c'è.
Per un po di tempo ho pensato che libertà fosse avere un'alternativa, ossia avere la possibilità di cambiare la propia condizione in ogni momento. Potrebbe essere così se a disposizione ho sempre delle alternative allettanti, altrimenti sarebbe solo dover scegliere tra il male minore... che comunque è già qualcosa. Che libertà sia fare ciò che si vuole? Se io faccio ciò che voglio forse sono libero, ma per chi mi sta intorno magari non è così perchè quello che voglio non coinciderà mai con quello che vogliono gli altri. Una cosa è vera: il famoso detto che la mia libertà finisce quando inizia quella degli altri. Beh un punto fermo c'è, è già qualcosa. Allorà la libertà non è infinita ha dei limiti.
E io che devo star a lavorare 8 ore al giorno dentro un ufficio che si trova dentro a una fabbrica a fare un lavoro che non mi interessa è libertà? No non lo è, però se non avessi questo lavoro non potrei neanche permettermi altre libertà tipo avere una casa, mangiare, uscire, suonare ecc. Che il lavoro sia una non libertà necessaria? Probabile, ma che mi tocchi fare questo lavoro e non uno che mi può piacere di più...
Anche scegliere liberamnete di sposarsi alla fine porta ad essere meno liberi, una moglie o un marito è un vincolo, quante cose non posso fare da quando sono sposato? e quante cose posso fare invece propio da quando sono sposato? Se ogni giorno che ti alzi scegli di stare con tua moglie, che siano di più i pro o i contro, allora è libertà.
Vuoi vedere che la libertà è solo un idea e in realtà non esiste? Che libertà non sia solo la sensazione che si prova quando si è felici, ed è indipendente da quanti legami si hanno?
mercoledì 4 febbraio 2009
meglio del peyote
Il ritmo fa parte della vita, ci accompagna da prima di nascere. Un cuore che batte, il susseguirsi dei giorni, una camminata, i pianeti che girano intorno ad altri pianeti... tutto ha un ritmo. Anche quello che sembra fermo ha un ritmo, solo che è molto lento.
Il ritmo è alla base della musica propio perchè esiste da prima; è sempre esistito, e a differenza della musica il ritmo si può anche vedere. Un martello che batte riesco a vederlo, riesco a vedere quanti colpi fa, quanto veloci sono.
Il ritmo è qualcosa di soprannaturale, di sacro.
La musica invece è l'unica cosa che l'uomo ha inventato e per questo dobbiamo tenercela stretta e cara, almeno così diceva Benigni quando ha fatto "Pierino e il lupo" con il maestro Abbado. Mi sa che aveva ragione o comunque mi piace pensarlo. Noi uomini abbiamo prima creato nuovi ritmi, poi messo assieme questi nuovi ritmi, poi ci abbiamo aggiunto dei suoni: la voce. All'inizio si parlava, poi abbiamo iniziato a cantare, poi abbiamo aggiunto uno strumento, poi due fino alle orchestre con decine, se non più, di elementi. La musica ci dice a che punto è la nostra cultura, ci dice di cosa abbiamo bisogno in un preciso momento... propio perhcè ci appartiene.
Tutti abbiamo avuto qualcosa a che fare con qualche canzone. Oggi poi sono pochi i momenti della giornata che non abbiano una colonna sonora, e per fortuna per quanto mi riguarda. Quello che mi delude è la tendenza a non dare qualità alla musica, ne in chi la propone ne in chi la ascolta. Fortunatamente non per tutti è così.
Personalmente se dovessi escludere la musica, metà della mia vita non esisterebbe. Poi la maggior parte delle esperienze di divertimento e di piacere nella vita, sono legate alla musica... per quanto mi riguarda: concerti, feste, gli incontri con le ragazze, far addormentare mia figlia (con l'heavy metal, che soddisfazione)...
Anche nella storia dell'uomo, ogni epoca ha un suo stile o insieme di stili, addirittura ogni decennio in questo ultimo secolo.
Poi io che ho la fortuna di aver imparato a suonare un po, non ho parole per descrivere l'esaltazione che mi da il fare musica, mi fa venire i brividi, mi fa entrare nelle note, mi fa vedere colori, mi fa vedere immagini e sentire profumi, mi da sensazioni, mi ricorda persone... mi fa perdere il controllo... no, no non mi drogo prima di suonare ma credo che l'effetto sia simile...
Mi manca suonare davanti alla gente, credo che riesca a dare la mia parte più istintiva in quel momento, forse la più vera... come capita ad ogni buon suonatore che sia professionista o che sia l'ultimo dei principianti.
Il ritmo è alla base della musica propio perchè esiste da prima; è sempre esistito, e a differenza della musica il ritmo si può anche vedere. Un martello che batte riesco a vederlo, riesco a vedere quanti colpi fa, quanto veloci sono.
Il ritmo è qualcosa di soprannaturale, di sacro.
La musica invece è l'unica cosa che l'uomo ha inventato e per questo dobbiamo tenercela stretta e cara, almeno così diceva Benigni quando ha fatto "Pierino e il lupo" con il maestro Abbado. Mi sa che aveva ragione o comunque mi piace pensarlo. Noi uomini abbiamo prima creato nuovi ritmi, poi messo assieme questi nuovi ritmi, poi ci abbiamo aggiunto dei suoni: la voce. All'inizio si parlava, poi abbiamo iniziato a cantare, poi abbiamo aggiunto uno strumento, poi due fino alle orchestre con decine, se non più, di elementi. La musica ci dice a che punto è la nostra cultura, ci dice di cosa abbiamo bisogno in un preciso momento... propio perhcè ci appartiene.
Tutti abbiamo avuto qualcosa a che fare con qualche canzone. Oggi poi sono pochi i momenti della giornata che non abbiano una colonna sonora, e per fortuna per quanto mi riguarda. Quello che mi delude è la tendenza a non dare qualità alla musica, ne in chi la propone ne in chi la ascolta. Fortunatamente non per tutti è così.
Personalmente se dovessi escludere la musica, metà della mia vita non esisterebbe. Poi la maggior parte delle esperienze di divertimento e di piacere nella vita, sono legate alla musica... per quanto mi riguarda: concerti, feste, gli incontri con le ragazze, far addormentare mia figlia (con l'heavy metal, che soddisfazione)...
Anche nella storia dell'uomo, ogni epoca ha un suo stile o insieme di stili, addirittura ogni decennio in questo ultimo secolo.
Poi io che ho la fortuna di aver imparato a suonare un po, non ho parole per descrivere l'esaltazione che mi da il fare musica, mi fa venire i brividi, mi fa entrare nelle note, mi fa vedere colori, mi fa vedere immagini e sentire profumi, mi da sensazioni, mi ricorda persone... mi fa perdere il controllo... no, no non mi drogo prima di suonare ma credo che l'effetto sia simile...
Mi manca suonare davanti alla gente, credo che riesca a dare la mia parte più istintiva in quel momento, forse la più vera... come capita ad ogni buon suonatore che sia professionista o che sia l'ultimo dei principianti.
lunedì 2 febbraio 2009
Pensieri del mattino
.......
"biribibip biribibip"
... uffff, ma che...
"click"
dai adesso su... vai!!!...
... no, riprovo: pronto? Si pronto, ecco... via... ufff...
zzzzzzzzz....
.......
"biribibip biribibip"
... orco... "click"
ma come mi son riaddormentato? ufff... ma che bel caldo che c'è qua e ti credo...
... eh no non devo riaddormentarmi... dai adesso mi tiro su...
... ma che bene che si sta qua... no no no, devo tirarmi su...
.......
"biribibip biribibip"
... iiiiiiih son tardi, via su, ecco, leva la maglietta, metti calzini, maglia, maglione e via...
... aspetta i pantaloni.
Buongiorno!
"biribibip biribibip"
... uffff, ma che...
"click"
dai adesso su... vai!!!...
... no, riprovo: pronto? Si pronto, ecco... via... ufff...
zzzzzzzzz....
.......
"biribibip biribibip"
... orco... "click"
ma come mi son riaddormentato? ufff... ma che bel caldo che c'è qua e ti credo...
... eh no non devo riaddormentarmi... dai adesso mi tiro su...
... ma che bene che si sta qua... no no no, devo tirarmi su...
.......
"biribibip biribibip"
... iiiiiiih son tardi, via su, ecco, leva la maglietta, metti calzini, maglia, maglione e via...
... aspetta i pantaloni.
Buongiorno!
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