mercoledì 18 marzo 2009

Paura matta!

Cosa mi fa paura? la morte
Cosa di più? l'eternità!
Da quando un infermiera anni fa mi ha messo davanti agli occhi una bambina appena nata (che fino a qualche momento prima non c'era, e adesso è qui, esiste, è davanti a me), mi ha affascinato il fatto di esistere. Lo trovo una delle grandi espressioni della vita, è un concetto che va oltre la parola. Per contro morire mi fa paura, non tanto la morte in se, il fatto di non sapere cosa c'è dopo, il fatto di non esistere più, non essere. Avessero ragione i mussulmani, che dopo la morte ci si riincarna, una nuova vita sarebbe una nuova occasione, ma avanti così in eterno? Avessero ragione i Cristiani, una vita eterna vicino a Dio sarebbe una gran gioia vissuta momento per momento.
Ma io esisterei in quanto io anche dopo la morte?
E vivere in eterno come sarebbe? non è il vivere che mi preoccupa, è l'eterno. Io ho già i miei problemi a pensare cosa farò da qua a un mese, se penso che devo gestirmi per l'eternità mi fondo!
Me la metto in tono scherzoso perchè se ci penso intensamente, magari nelle famose notti dove fatico a dormire, vado sulla soglia della pazzia.
Il concetto dell'eterno dopo la morte, poi, mi fa ancora più paura. Mi solleva il fatto che secondo me la vita eterna dopo la morte è talmente difficile da gestire in termini di misurazione del tempo che sono convinto sia uno stato d'essere senza tempo e senza spazio dove il vivere un momento non è misurabile in secondi o anni o milioni di anni, potrebbe essere tutti e tre, ma per me che lo vivo è un momento. Un po come quando passi un momento estremamente felice, la si sente come una felicità eterna... un momento di eterna felicità, un po come quando senti una grossa energia dentro di te quando abbracci la persona che ami, fra 10 anni magari ti lascerai, ma quel momento di amore è eterno per te. Vabbè, ma torniamo alla morte, non è sempre così negativa, io anni fa stavo male: a un brutto periodo spirituale-sentimentale, si è associata un influenza, tra i miei pensieri di due giorni di letto, la morte l'ho percepita come il liberarsi di quel malessere, anche se non ho mai pensato al suicidio, semplicemente il mio liberarmi dal corpo coincideva con il pensiero di star bene. Per questo cpisco che molte persone sottoposte a grossi dolori, di qualsiasi natura, vedano il suicidio come una soluzione.
Comunque sia, credo che la mia fobia stia sul fatto di non sapere cosa c'è dopo, anzi di non sapere se c'è qualcosa dopo, perchè se fossi sicuro che qualcosa succede potrebbe essere anche stimolante arrivare preaparati al passaggio dalla vita terrena alla dimensione successiva. Si pensa sempre a come vivere, ma mai a come arrivare pronti alla morte (consiglio il libro di Terzani "un'altro giro di giostra" offre molti spunti). Non mi dilungo su altri pensieri tipo che prima del big bang dev'esserci stato qualcosa, non poteva esserci la pre-morte dell'universo, non poteva esserci un eternità di nulla... ufff questo stramaledetto concetto di eternità tropppo grosso da gestire che terrorizza, che non riesco a capire, è troppo grosso e non ne posso farene l'esperienza.

9 commenti:

  1. Secondo me siamo energia, e non si perderà quello che proviamo e siamo; sul resto non so....

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  2. Da sempre l'uomo in se ha cercato risposte di questo tipo. Da cui sono nate religioni, spiritualità, pensieri, idee.

    Da me traggo solo una parola greca. Panta Rei.
    Tutto scorre.

    Sempre.

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  3. x Daniele
    Fondalmentalmente lo dimostrava anche Einstein: nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma.
    Mi piace 'sta cosa che dici con fermezza, anche se so che ci ripensero su altre decine di volte.
    Ciao

    x Le Favà
    Si tutto scorre, sempre e comunque, sia che un giorno riesca a dare una risposta ai miei pensieri sia che non riesca... ma sai mi piacerebbe arrivare preparato :)
    Ciao, e grazie di essereti inserito tra i miei lettori.

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  4. Quoto Daniele. Non penso esista l'aldilà come ci è stato dipinto.Io, poi, sono anche agnostica.
    Ho molta paura di veder morire, quindi di perdere, le persone alle quali voglio bene.
    Di me stessa non riesco a curarmi più di tanto.
    Ciao.

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  5. x la bislacca
    Chi ha dipinto un aldilà non credo che abbia avuto più dati di noi per farlo, sono tutte supposizioni. Veder morire mi fa altre sensazioni non paura, entrambe le situazioni comunque vanno accettate perchè fan parte della vita.
    Ciao

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  6. x gio
    Credo che l'eternità esiste perchè il tempo scorrerà sempre, e che noi siamo già energia come dice Daniele. Penso che queste due cose anche la fisica sia in grado di dimostrarle. Sono d'accordo con te che in qualce maniera l'uomo ha trovato una maniera terrena per essere immortale, penso ai graffiti lasciati nella preistoria e presenti ancora oggi in certe caverne. Io ad esempio vorrei conoscere l'altra dimensione che ci aspetta, e il fatto di non conoscere mi intimorisce. Ma come si sa (e mi do una bella grattatina) prima o poi ci passeremo tutti di la. Ciao

    x Maria
    Ciao, buon fine settimana a te e grazie del passagio sul blog.

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  7. Già: solo supposizioni. Per cui, quando si perde una persona cara, si può solo supporre che, di lei, sia rimasta una qualche forma di enrgia, in un qualche luogo-non luogo del mondo.
    Troppo complicato: rischio di tornare in depressione.
    Me la cavo così: l'unico modo che abbiamo di far sopravvivere chi se ne va prima di noi è solo conservare il suo ricordo.
    Evvaiii: la festa dell'ottimismo...

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  8. x la bislacca
    Purtroppo le certezze le hai quando qualcosa lo sperimenti, secondo me, oppure godi di una fortissima fede, qualsiasi sia la religione per cui "tifi", per cui credi ciecamente a quello che ti dicono.
    Conservare il ricordo è una gran cosa. Il bene che hai voluto, quello è eterno.
    Ciao

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